The studente è la storia del giovane Arturo che attraverso il percorso universitario si trasformerà da scugnizzo senza freni a “studente appassionato”, fino ad autoproclamarsi sindacalista, vero e proprio “nuncius” della sua categoria.
La storia comincia nel paesino del ragazzo, una realtà complicata dalle cattive abitudini e dalla malavita che l’adolescente frequenta pericolosamente negli anni del liceo, durante i quali fuma, beve, gironzola sulla sua vespa dalla quale, però, è costretto a scendere dopo la maturità, quando è chiamato a compiere la scelta della vita: lavorare o studiare?
Sceglie, quasi inconsapevolmente, lo studio e l’università ubicata nel cuore di Napoli e con essa tutto il meraviglioso mondo che inizierà a scoprire: gli incontri, le amicizie, gli amori e le delusioni condite dal costante sacrificio che tanti, tristemente, ritengono inutile in questa “Italia” che costringe i suoi ragazzi ad emigrare.
Risorse umane che andrebbero tutelate e che invece vengono derise, bistrattate financo a rasentare la mortificazione, specie nelle periferie abbandonate a sé stesse.
Ecco che “the studente” inizia a divenire metafora quando terminati gli esami e compiuta la sua nemèsi, proprio sul più bello gli viene, incomprensibilmente, negata la gioia tanto inseguita.
Di primo acchitto Arturo reagisce pensando tragicamente al suicidio, poi, riportato in sé dai volti dei suoi cari decide di ribellarsi sputando in faccia tutto quello che ha da dire ai suoi aguzzini, fautori di quell’ingiustizia, denunciandoli platealmente proprio di fronte all’intera società, che si dimostra cieca osservatrice di uno spettacolo raccapricciante.
Arturo ha realizzato il suo impossibile, è andato contro se stesso, l’ha cambiato, mutato radicalmente sino a portarlo laddove nessuno, forse neanche lui, avrebbe mai immaginato.