“Un Giorno” é la storia di Emma, traduttrice di successo, sulla sessantina, che in un pomeriggio qualunque, nella metropolitana parigina, incontra suo figlio Baptiste, senzatetto, mentre fa l’elemosina. Baptiste, dieci anni prima, era scappato di casa, senza lasciare più tracce. Emma deciderà di seguirlo, senza farsi vedere, per capire quale sia la vita che il figlio ha scelto di vivere lontano da casa. Ambientato a Parigi, il lettore sarà condotto fra le rue, le avenues e i boulevard della capitale francese insieme ad Emma, con tutti i suoi quesiti, tormenti e speranze. Quando Emma perderà di vista Baptiste, sarà perché Baptiste si renderà conto della sua presenza e si nasconderà. Emma deciderà, così, di andarsene, come se nulla sia mai successo e sarà poi il figlio che comincerà a seguire sua madre.
Il romanzo ripercorre i due giorni di Emma e i due giorni di Baptiste prima dell’incontro. Due mondi all’apparenza dissimili ma con molte congruenze in profondità. Entrambi fluttuano nello spazio della loro solitudine come fantasmi.
In questa storia incontriamo figure positive quali il cane randagio, Senzanome, che accompagna i giorni di Baptiste e il giovane senzatetto che, con le decantazioni dei versi di grandi poeti, impersona un Caronte più giovane ed inesperto, traghettatore di anime sole.